GIUSTIZIA: SISTO, IN DISTRETTO CORTE APPELLO BARI IN ARRIVO 306 UNITA’, POSSIBILE ULTERIORE INCREMENTO =
Roma, 24 gen. (Labitalia) – “La nuova organizzazione della giustizia
porterà 306 nuove unità nel nostro distretto con la possibilità anche
di stabilizzazioni. Forse sono ancora pochi. Sono convinto della
necessità di un incremento ulteriore del numero di magistrati”. Lo ha
detto il sottosegretario alla Giustizia Francesco Paolo Sisto,
intervenendo sabato all’inaugurazione dell’anno giudiziario della
Corte di appello di Bari (competente anche sui tribunale di Foggia e
Trani). “Credo che non si possa chiedere al giudice un sacrificio in
termini di operosità superiore alle sue forze”, ha aggiunto Sisto.
Nell’ambito delle oltre 5000 assunzioni di personale in tutta Italia
ha detto che “174 funzionari sono riservati a questo distretto”. Per
l’edilizia giudiziaria ”sono previste nel territorio 10 cittadelle
giudiziarie alcune inserite nel Pnrr”.
”E’ doverosa da parte mia una ‘operazione verità’ sul Parco della
Giustizia di Bari che, con i 450 milioni previsti, rappresenta il più
grande investimento in tema di edilizia giudiziaria in Italia”, ha
dichiarato. ”Nei prossimi giorni – ha spiegato – si terrà una
riunione tecnica sulla Torre 2, quindi il contratto di locazione sarà
inviato al Demanio per il giudizio di congruità del canone.
L’obiettivo è quello di un trasloco graduale per piani e uffici.
Quanto al Parco, il cronoprogramma originario stilato dal Demanio
prevedeva il suo completamento ad agosto 2028, con una tempistica che
ha causato l’esclusione dell’opera dal Pnrr. Con la ministra Cartabia
– ha aggiunto Sisto – siamo riusciti a tagliare notevolmente i tempi,
portando la conclusione dei lavori al 2024, poi slittata a maggio 2025
per volontà del Demanio, e favorendo la nomina di un Commissario con
ampie prerogative. Nonostante una interlocuzione con il Ministero non
indenne da contrasti, il Demanio, in qualità di stazione appaltante,
ha scelto di percorrere la strada del concorso di progettazione, non
ancora indetto da novembre, anziché quella dell’appalto integrato, che
avrebbe consentito di ridurre i tempi”.
Quindi il sottosegretario ha detto di essersi ”già confrontato con il
sindaco Decaro” e si è detto ”convinto che, insieme alla
magistratura e all’avvocatura, sia necessario vigilare sull’andamento
dei lavori, perché sarebbe inaccettabile se, a fronte dell’impegno
assunto, i tempi non fossero rispettati”.
(Lab/Labitalia)