CARCERI: SOTTOSEGRETARIO SISTO, ‘ELEMENTO OSTATIVO NON PUO’ DERIVARE DA SCELTA COLLABORARE O NO’ =
“Nessuno deve avere pretesa di limitare discrezionalità giudice.
Architettura penitenziaria è in piano resilienza”
Roma, 22 mar. (Adnkronos) – Il Piano nazionale di resilienza ha tra i
suoi obiettivi “la valorizzazione del personale, degli strumenti
telematici, risorse all’edilizia giudiziaria ed all’architettura
penitenziaria. Architettura vuol dire che non ci si preoccuperà di
costruire muri ma di ammodernare situazioni per realizzare il
principio educativo” di carceri come “luogo di rieducazione”. Lo ha
detto Francesco Paolo Sisto, sottosegretario al Ministero della
Giustizia, rispondendo alla sollecitazione del procuratore generale
della Corte di Cassazione Giovanni Salvi, durante il webinar
organizzato dalla Comin & Partners con L’Università degli Studi di
Roma 3 sull’ergastolo ostativo, su cui ha commentato: “Un elemento
ostativo non può derivare da una scelta processuale di collaborare o
non collaborare”.
Riguardo alla prossima udienza della Consulta sull’esclusione della
liberazione condizionale in assenza della collaborazione con la
giustizia (per i condannati all’ergastolo per delitti di associazione
mafiosa e di contesto mafioso), Sisto ha affermato: “nessuno deve
avere la pretesa di limitare la discrezionalità del giudice. Attaccare
le regole perché non ne si condivide l’applicazione non è uno sport
che io amo. Diverso è quando un diritto è impedito: il tema è se la
collaborazione può rendere la pena antitetica rispetto alla
rieducazione prevista dall’art 27. È giusto chiedersi se
quell’elemento di collaborazione squisitamente processuale possa
essere determinante. Il nostro Paese si avvia ad adeguarsi alla
sentenza Viola, la corte deciderà come quando e come avverrà”.
“L’esecuzione della pena – spiega – è legata alla
prevenzione stessa. Se questo è vero noi non dobbiamo trattare il tema
dell’ergastolo ostativo come se fosse un dibattito tra Antigone e
Creonte, ossia tra individuo e Stato, tra legge e giustizia.
L’ergastolo non deve essere legato alla collaborazione con la
giustizia: io posso non collaborare ma aver rescisso i rapporti o
collaborare e non averli rescissi. Un elemento ostativo non può
derivare da una scelta processuale di collaborare o non collaborare”.
Rispondendo alla domanda sulle tante carceri in Italia che sono tombe
per bambini vivi, minori condannati molto spesso senza aver commesso
alcun reato, il sottosegretario ha affermato: “A tal proposito il
governo si impegna a 365 gradi. Non c’è qualcosa che non si farà. Il
punto è il tempo, perché questo è un governo che non intende mettere
in atto alcuna forzatura legislativa, e che quindi non vuole
appoggiarsi a decreti legge. Organizzeremo un dibattito parlamentare
adeguato.
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