Giustizia: Sisto, lavoriamo nel diaologo e in nome Costituzione =
AGI0005 3 CRO 0 RNA / Giustizia: Sisto, lavoriamo nel diaologo e in nome Costituzione = (AGI) – Salerno, 14 giu. – “Siamo assolutamente tranquilli, lavoriamo in nome della Costituzione e in linea con quello che disse Meuccio Ruini prima di votare la Costituzione, l’ultimo voto: la Costituzione durera’ in eterno perche’ puo’ essere cambiata”. A dirlo, riferendosi alle riforme dell’Esecutivo nel settore, e’ il viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto, arrivando a Salerno in occasione del terzo congresso nazionale di Unicost. “L’articolo 138 – ricorda – disegna un percorso rafforzato, i quattro passaggi, piu’, come accadra’ in questo caso, nel 99% delle probabilita’ un referendum confermativo che quindi affidera’ al popolo sovrano, alla gente la scelta se queste norme diventeranno o meno Costituzione. Quindi, tutti tranquilli. Noi facciamo una proposta parlamentare, poi il popolo sovrano decidera’”. “Credo che questa – sottolinea Sisto – sia la massima dimostrazione di fiducia nella democrazia della partecipazione diretta della gente all’aggiornamento necessario della Costituzione. Non c’e’ che da essere tranquilli e andare avanti in un percorso. Il 101 della Costituzione e’ molto chiaro: il Parlamento scrive le leggi e i magistrati le applicano, quindi ognuno faccia il suo tranquillamente senza disturbare il conducente dell’altro veicolo. Anzi, andando tutti nella stessa direzione, che e’ quella del dialogo. Io lo dico sempre: sono contrario a tutte le forme di contrasto, conflitto, tensioni”. “Noi dobbiamo provare a ragionare secondo quello che e’ stato il disegno dei padri costituenti- aggiunge – ognuno faccia il suo nell’interesse dell’unico soggetto che ha diritto alla alla massima attenzione che e’ il cittadino. Ecco le riforme non si scrivono ne’ per i druidi, per i sacerdoti, per gli avvocati, per i magistrati, per l’Accademia. Le riforme si scrivono per i cittadini”. Sisto, quindi, si chiede: “Un cittadino che sappia che il giudice terzo e imparziale e’ diverso da chi lo accusa, come e’ diverso da chi lo difende, e’ piu’ tranquillo quando entra in un’aula di giustizia? Cioe’, se l’arbitro non e’ di nessuna delle due citta’ cui appartengono le squadre, c’e’ una maggiore tranquillita’?. Io credo di si’. Credo che un cittadino abbia diritto ad avere un giudice terzo ed imparziale, diverso dalle parti e, soprattutto, diverso da chi lo accusa, tutto qua. E’ un principio di logica, di civilta’ che, anche con molta pacatezza, noi portiamo avanti nel convincimento di seguire proprio la scia dei padri costituenti, ne’ piu’ ne’ meno. Noi sviluppiamo quello che e’ un messaggio gia’ presente nella Costituzione con pacatezza e con tranquillita’, nella certezza che rispettare i meccanismi democratici ci dia quella forza che rende la legge non un’opinione ma un percorso normativo da rispettare”. (AGI)Sa2/Lil 141108 GIU 25