Giustizia, Sisto: Oggi chi è sotto processo non è più un uomo
Roma, 7 mag. (LaPresse) – “Oggi chi è sotto processo corre il rischio di non essere più un uomo. Il cittadino che riceve un’informazione di garanzia, infatti, viene mediaticamente colpito nell’immagine, nella persona, negli affetti familiari, nella posizione lavorativa, nella dignità. E questa pena sociale è spesso molto più pesante rispetto a quella derivante dal fatto reato”. Così il Sottosegretario alla Giustizia Francesco Paolo Sisto nel corso di una lectio magistralis all’Università degli studi della Campania Luigi Vanvitelli. “Non si può ragionare di rieducazione del reo se non si interviene in modo deciso sul processo mediatico perché oggi la sentenza arriva comunque troppo tardi, quando ormai è stata dispiegata tutta la forza spietata della condanna pubblica. L’obiettivo è dunque quello di orientare nuovamente il procedimento giudiziario in senso costituzionalmente ortodosso, a cominciare dallo stop a quelle conferenze stampa post arresti che sono ormai diventate vere e proprie feste cautelari, passando dalla inibizione alla pubblicazione di foto e nomi dei magistrati impegnati nei processi , fino alla effettiva garanzia di un doveroso diritto all’oblio “, ha concluso.