//MAFIA: SISTO A CNPR, ‘POLITICA, MAGISTRATI, IMPRESE E PROFESSIONI INSIEME CONTRO WELFARE ALTERNATIVO’

MAFIA: SISTO A CNPR, ‘POLITICA, MAGISTRATI, IMPRESE E PROFESSIONI INSIEME CONTRO WELFARE ALTERNATIVO’

MAFIA: SISTO A CNPR, ‘POLITICA, MAGISTRATI, IMPRESE E PROFESSIONI INSIEME CONTRO WELFARE ALTERNATIVO’ =
Roma, 6 lug. (Labitalia) – ”Se vogliamo contrastare efficacemente i
tentativi delle organizzazioni criminali di infiltrarsi nei rapporti
con la pubblica amministrazione, occorre stipulare un patto tra
politica, magistratura, imprese e professioni per istituire un grande
presidio di legalità. Dal ’91 a oggi, mai tanti enti locali sono stati
sciolti per infiltrazione mafiosa. E le attenzioni criminali
inevitabilmente si rivolgeranno ai fondi che l’Europa ci ha assegnato
e che saranno investiti nel Pnrr. Approfittando delle semplificazioni
che inevitabilmente dovranno essere adottate per la gestione dei
fondi, le mafie tenteranno di imporre il loro welfare alternativo nei
confronti delle tante imprese in difficoltà e di infiltrarsi nei
gangli degli enti locali per non farsi sfuggire questa ghiotta
occasione”. Questo l’allarme lanciato dal sottosegretario alla
Giustizia, Francesco Paolo Sisto, ieri nel corso del forum ‘Covid e
crisi d’azienda, come proteggere imprenditori e professionisti dal
”welfare alternativo” della criminalità organizzata’, promosso dalla
Cassa dei ragionieri ed esperti contabili, presieduta da Luigi
Pagliuca.
”Abbiamo bisogno di certezza delle procedure e trasparenza nella
gestione dei fondi europei – ha aggiunto Sisto -.olo così possiamo
prevenire le infiltrazioni malavitose. Le sei mission del Pnrr devono
essere tutelate e monitorate da appetiti criminali che sono lì in
agguato. Dobbiamo arrivare prima che questi reati vengano messi a
segno. Serve una prevenzione ossessiva ma efficace. Occorre poi uno
snellimento normativo delle procedure e dei controlli. La stagione dei
doveri deve diventare la quotidianità. E’ il miglior presidio di
legalità”.
Un alert rilanciato su scala internazionale da Franco Roberti
(eurodeputato del Pd e componente della Commissione Giuridica):
”Europol ha segnalato da tempo come si muovono le organizzazioni
mafiose dedite alla corruzione, al riciclaggio, alle frodi
informatiche e ai reati finanziari. Siamo di fronte a gruppi
variamenti strutturati in tutti gli stati europei. Una costante sfida
allo stato di diritto in ragione della quale, tra le condizioni poste
dall’Europa per l’utilizzo delle risorse economiche assegnate, vi è il
rispetto dello stato di diritto nella gestione dei fondi spesi. La
cooperazione giudiziaria internazionale di polizia è uno strumento
indispensabile per mettere in campo azioni di contrasto efficaci. Il
ruolo del procuratore europeo, entrato in carica a giugno scorso,
prevede la nomina di 20 procuratori delegati in 9 procure che dovranno
essere messi nelle condizioni di lavorare da subito al meglio”. (segue)
(Pal/Labitalia)

2021-07-12T13:37:08+02:006 Luglio 2021|