Sisto, deontologia cronisti antidoto a processo mediatico (ANSA) – ROMA, 29 NOV – “Nel nostro sistema esistono già delle norme capaci di esorcizzare il fantasma buio del processo mediatico e il travolgimento del doveroso equilibrio tra presunzione di non colpevolezza, diritto alla riservatezza e diritto all’informazione. Basti pensare a quanto previsto dal codice deontologico dei giornalisti: sarebbe sufficiente applicare alla lettera gli articoli 8 e 9 per evitare molte delle storture del nostro sistema”. Lo ha detto il viceministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto nel corso della presentazione a Montecitorio del libro “Il processo mediatico”. “La presunzione di non colpevolezza fino a sentenza definitiva – ha proseguito – non vale solo per i pubblici ufficiali ma per tutti, tout-court. Serve perciò un impegno comune a far rispettare i principi della Costituzione. Dobbiamo tenere a mente che l’informazione in tema di giustizia fa spesso vittime diverse da quelle che incappano nei procedimenti giudiziari. Nessuno pensa, neppure per un attimo, di intaccare il sacrosanto diritto di informare, ma dobbiamo proteggere soprattutto i soggetti più fragili. E bisogna assolutamente evitare che rispetto a certi processi si crei una ‘aspettativa di colpevolezza’ che può condizionare il lavoro dei giudici: non possiamo permetterci che, in certi casi, per arrivare a una assoluzione serva un giudice coraggioso. L’approccio critico necessario per la condanna deve essere identico a quello utile per l’assoluzione . Va infine rilevato come la fase mediaticamente più attiva di una vicenda giudiziaria sia anche quella meno garantita per la difesa : durante le indagini, infatti, l’indagato ha rare possibilità di accedere agli atti. È un disequilibrio su cui occorre una pacata e fattiva riflessione “, ha concluso. (ANSA). FH 29-NOV-22 14:37